( a cura della Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. )

Back to sQhool

I ricordi dell’asilo sono ormai sbiaditi e il tempo di andare a scuola è arrivato.
Da navigato professore che ha ricoperto anche l’incarico di preside di scuola di periferia, Marco ha predisposto tutto sulla sua lavagnetta. Schemi, numeri, cambi, possibili variazioni, istruzioni su come montare la rete, accendere le luci e parcheggiare il motorino. Nulla è lasciato al caso.
E meno male perché la mail mandata con sommarie istruzioni aveva creato nello scrivente un cortocircuito neuronale tra l’aggiornamento di un libro e un altro

Ci si trova quindi nella fresca palestra di casa con puntualità da campanella che avvisa l’inizio della ricreazione. Persino David e Valentina dati come possibili ritardatari non hanno bisogno di entrare alla seconda ora.
Per l’occasione Marco dirige dal banco del segnapunti, CriCelli prende le redini della dirigenza (suggerendo e aiutando nella compilazione delle formazioni come studentessa diligente) e lo scrivente si arrabatta a seguire le informazioni fornite, modello studente che non avendo studiato copia dal secchione la versione di latino senza neanche preoccuparsi di capire cosa sta scrivendo.
La partita offre momenti combattuti sopratutto nel primo set, dove un po’ di tensione da interrogazione incombente di matematica sembra attanagliare buona parte dei ragazzi scesi in campo.
Quando invece ci si accorge che la giornata sarà più tranquilla e che alla fine mancano solo l’ora di ginnastica e di religione e si può pensare a dove andare a zonzo nel pomeriggio, la squadra si rilassa e porta a casa la partita senza dover ricorrere a stratagemmi tipo fuga nei bagni per improvvisato e immaginario mal di stomaco.
Appunto sparso: durante il riscaldamento non si chiede mai “dopo andiamo a cena fuori”?, dopo la partita o molto prima della stessa ci si pone questa domanda. Durante il riscaldamento, quando ci si allunga non ci si siede per terra con le carte da tressette a parlare e bere ombre di vino, magari si prova a capire chi sarà di fronte a noi.

Michele voto 8: indolente come filosofo a un simposio platoniano distribuisce equamente il gioco cercando di elevare il pensiero dei compagni di squadra dirigendo con eleganza la partita.
Studente di filosofia che aspira a posto comodo nella società.

Cristina voto 8: opposto o centrale non sbaglia quasi nulla da prima o da seconda linea. Disegna curve o rette che mettono costantemente in difficoltà la squadra avversaria. In battuta trova un'inimitabile traiettoria con punto diretto.
Professoressa di matematica nella cui classe non vola una mosca.

David voto 7,5: passa al telefono i primi 20 minuti dopo il suo arrivo delegando la Frà al montaggio della rete. Si agita in campo cercando di non sprecare palloni e si fa apprezzare per furbi pallonetti.
Compagno di classe che sfrutta secchiona per fare bella figura alle interrogazioni.

Max voto 7,5: una volta un professore di ragioneria mi disse: lei non deve ragionare, lei deve applicare la regola punto e basta. A Max non devi parlare di giro in più o in meno. Digli che è in prima linea, proprio lì e che deve solo schiacciare e murare e lui renderà al massimo.
Ragioniere imprescindibile prima della scadenza del pagamento delle tasse.

Marta voto 7,5: sostanza in campo. Ti accorgi che c’è perché c’è sempre, regolare come un’interrogazione non programmata proprio quando non hai studiato, cerca di svolgere il suo ruolo di banda con costanza e precisione.
Laureanda in lettere che ogni giorno arriva in biblioteca e chiede al povero bibliotecario montagne di libri.

Valentina voto 7: in anticipo rispetto al ritardo programmato ci mette un set per scaldarsi, ma poi inizia con la battuta e non la smette più. Dietro sbaglia pochissimo mostrando l’affidabilità di leva pitagorica.
Fisica da teoria quantistica con potenzialità di nobel.

Diana voto 6,5: inizia con una battuta sbagliata e si dispera come studente che prende un 4 a un compito in classe. Si riprende durante il set mostrando però la variabilità di una versione di greco che non ha la matematica logica e regolarità di quella di latino.
Studente del liceo classico la sera prima di un compito di matematica.

Lorenzo voto 6,5: è il primo ad arrivare in palestra (e questo è sempre un merito). Viene schierato come libero uomo e si ritrova a giocar il set più difficile. Il suo lo fa senza strafare e in modo metodico con qualche piccola sbavatura, ma anche con affidabilità.
Maturando che si prepara per tempo e con calma all’esame di Stato.

Delia voto 7: mostra la calma di chi ha studiato e aspetta solo che la professoressa faccia il suo nome per l’interrogazione. Si fa trovare infatti pronta quando Marco la chiama in causa rispondendo in modo adeguato alle attese del professore.
Studentessa che non riesci a mettere in difficoltà con compiti in classe improvvisati.

Frà voto 7: capitano da fuori incita anche nel fresco della palestra. Imbecca e costringe lo scrivente a un discorsetto prepartitai ai compagni e sopratutto gli dà fiducia in riscaldamento.
Compagna di scuola che sai che ti suggerirà sempre nei momenti di difficoltà.

Alberto voto 7: sereno come il professore che sta per infliggerti un voto che ti costringerà a studiare tutta l’estate non entra in campo, ma osserva e prende appunti per capire chi interrogare a sorpresa la prossima volta.
Docente di storia che a sorpresa ti chiede un argomento fatto all’inizio dell’anno.

Carlo voto 6,5: un po’ come il compagno di scuola che ti ritrovi dopo che è stato bocciato l’anno prima nella classe dei grandi rientra in campo dopo più di due anni. Nei primi set improvvisa qualche time out per evitare che cali la tensione e per verificare se sono ancora validi i trucchetti per copiare da chi è più bravo.
Studente che imita la firma dei genitori per giustificarsi ma che non sa che le tecnologie ora sono progredite.


By Carlo.