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Stefano S.
.org: MillenniumBug.org - New San Lorenzo = 2 - 3 (Pagelle... divine) PDF Stampa E-mail
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Scritto da BugRedazione   
Mercoledì 23 Febbraio 2011 16:23

( dalla BugRedazione )

Quando i miti crollano, quando non si crede più a nulla, quando le antiche credenze vengono derise si deve ricorrere al ricordo dei libri di scuola per raccontare come sono andate le cose.
Come le migliori saghe di soap opere moderne, la mitologia ci aiuta a raccontare le gesta degli atleti.
Per la fredda cronaca la partita termina con una sconfitta per 3-2. Un primo set vinto con troppa facilità, un secondo perso per poco, un terzo vinto per ancora meno, un quarto da dimenticare, un quinto con una rimonta quasi impossibile finita sul più bello.

Gli Dei



Diana
: o meglio Artemide, dea della caccia si trasforma in Efesto in battuta martellando come un fabbro infilando alcune belle serie di battute in lungolinea. Non è convita delle sue ricezioni o difese non rendendosi conto che invece è, in assoluto, una delle più positive. Mostra una sicurezza da veterana giocando una partita praticamente senza errori.

Dany: Apollo, dio del canto non potrebbe competere con la sua voce martellante in campo ma soprattutto in panchina dove riesce a creare una lesione al timpano destro dell’allenatore e a quello sinistro del dirigente, incitando senza, ma proprio senza sosta tutti. In campo si dà molto da fare cercando soprattutto di sfruttare i suoi centrali.

Luca: come Poseidone emerge solo quando serve davvero e allora fa proprio paura. Entra freddo nel terzo set e mette giù palla, entra nel tie break e, come colpito dalla freccia di Eros che lo riporta nel suo ruolo un tempo tanto amato, non sbaglia nulla.

Sassa: inizia in panchina per dolori notturni, ma come Zeus lasciato in vita da Crono entra in partita cercando di prendere il controllo e di acquisire il potere sugli altri fratelli. Non ha pietà neanche per la moglie Era quando la cazzia a terra per non aver recuperato un pallonetto.

Dona: paziente come Era, sembra ingoiata dalla panchina, ma ne esce fuori in tutto il suo splendore prima come ala e poi come opposto a Sassa ripetendo il mito che la vuole prima sorella, poi sposa del signore dell’Olimpo. Gioca con caparbietà e arriva a prendere un pallonetto con un tuffo “titanico”.

Marco: agitato come Ares promette guerra a tutto ciò che gli capita intorno, a volte anche al pallone stesso. A volte neanche la vicinanza di Atena in campo gli conferisce la giusta sapienza nell’approccio all’azione. Erige però un muro al centro sul finire del terzo set senza il quale non si sarebbe mai vinto quel parziale.

Jacopo: rapito come Persefone, più che rapitore come Ade, torna in tempo dalla metà di vita Modenese e si piazza al centro del gioco dove attacca molto, mura e ogni tanto cerca di alzare. Bene le prime cose, un po’ meno l’ultima, ma si sa, la vita della figlia di Demetra prevede sei mesi di vita e sei mesi tra gli inferi.

Frà: non si sa per quale ragione (qui i miti non sono in accordo) Afrodite fu data in sposa a Efesto, ma infelice per questa scelta cercò altri dei per la sua compagnia. Abbandonata da re David in trasferta nell’ex Cecoslovacchia (mai andare in trasferta in Repubblica Ceca) Frà sembra un po’ infelice, ma non volendo cercare altrui compagnie si ritrae un po’ in sé giocando in modo più timido del solito, ma pronta ora già a scatenarsi (con o senza David) alla prossima partita.

Luigia: dopo aver mangiato Meti, Zeus continuava a sentire la sua voce nella testa il che gli provocava un forte dolore. Grazie a Efesto, il sovrano dell’Olimpo riuscì a spaccarsi il cranio e così nacque Atena. Meti era la dea della prudenza e grazie a lei si creò la sapienza. Colpa mia di non aver spaccato la testa a me stesso quando doveva entrare in campo per dare i cambi in ricezione.

Carlo: il cui dio preferito è certamente Dioniso che lo accompagna nei dopo partita quando i dolori sono calmati dalle medicine al luppolo o all’uva tanto preziose in quei momenti, girovaga in campo come Hermes che però più che dubbio padre di Eros sembra messaggero di incomprensibili direzioni date ai compagni di squadra.




By Carlo.

 

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